domenica 29 gennaio 2012

La mente viene prima dell'erudizione...

      Piccolo aneddoto dalla vita di S. Antonio il Grande (detto anche S. Antonio Abate, ...).
E' più importante ragionare in modo sano, che essere eruditi...!!!



S. Antonio incontro S.Paolo eremita

      "Un’altra volta, mentre [S. Antonio] si trovava a una certa distanza dal monte, si recarono da lui dei filosoficome quelli, per schernirlo in quanto non era un uomo di lettere
      Antonio disse loro: «Ditemi, che cosa viene prima, la mente o le lettere e di queste la mente è causa delle lettere o le lettere della mente?».
Essi risposero che la mente viene prima, anzi è la mente che origina le lettere.
      Antonio 
replicò: «Chi dunque ha la mente sana, non ha bisogno di lettere».
Questa risposta stupì non solo 
quei filosofi ma anche gli altri che stavano intorno.
Andarono via, perciò, meravigliati nel vedere 
tanta saggezza in un uomo semplice e senza cultura".
(Sant'Atanasio vescovo di Alessandria, Vita di Antonio, n. 73
in traduzione leggermente diversa si trova su: 
Atanasio di Alessandria, Vita di Antonio, Edizioni Paoline, Milano, 2007, p. 158)

«In quel tempo Gesù disse:
"Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti
e le hai rivelate ai piccoli"». 
(Matteo 11, 25)

mercoledì 11 gennaio 2012

Il vero dialogo interreligioso


     
 «Non posso conoscere l’altro se non conosco me stesso.
Non posso amarlo se non amo me stesso (cfr Mt 22,39).

      La conoscenza, l’approfondimento e la pratica della propria religione sono dunque essenziali al vero dialogo interreligioso
      Questo non può cominciare che con la preghiera personale e sincera di colui che desidera dialogare
Che egli si ritiri nel segreto della sua camera interiore (cfr Mt 6,6) per domandare a Dio la purificazione del ragionamento e la benedizione per il desiderato incontro.
Questa preghiera chiede anche a Dio il dono di vedere nell’altro un fratello da amare, e nella tradizione che egli vive un riflesso della verità che illumina tutti gli uomini (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Nostra aetate, 2). 


     
 Conviene dunque che ognuno si ponga in verità davanti a Dio e davanti all’altro. Questa verità non esclude, e non è una confusione.
Il dialogo interreligioso mal compreso porta alla confusione o al sincretismoNon è questo il dialogo che si cerca. [...]

      E’ anche bene sapere che non si dialoga per debolezza
ma dialoghiamo perché crediamo in Dio, Creatore e Padre di tutti gli uomini
Dialogare è un modo supplementare di amare Dio ed il prossimo nell’amore della verità (cfr Mt 22,37).

      Avere speranza non significa essere ingenui, ma compiere un atto di fede in Dio, Signore del tempo, Signore anche del nostro futuro[...]

L’odio è una sconfitta
l’indifferenza un vicolo cieco
e il dialogo un’apertura!»

(
Santo Padre Benedetto XVI, Discorso in occasione dell'«Incontro con i membri del governo, i rappresentanti delle istituzioni della repubblica, il corpo diplomatico e i rappresentanti delle principali religioni» durante il Viaggio Apostolico in BeninPalazzo Presidenziale di Cotonou, 19 novembre 2011)


domenica 8 gennaio 2012

Vuoi che Dio faccia di te un capolavoro?

Maria umile, 2011
Fra Alberto B. - Matita e acquerello 


"Eccomi, sono la serva del Signore, 
avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38)

    Anche a noi, come a Maria, Dio vuole svelare quanto ha pensato su ciascuno di noi, vuol farci conoscere la nostra vera identità.
Vuoi che io faccia di te e della tua vita un capolavoro?
– sembra dirci – Segui la strada che ti indico e diverrai chi da sempre sei nel mio cuore.
Io, infatti, da tutta l’eternità ti ho pensato ed amato, ho pronunciato il tuo nome. Dicendoti la Mia volontà rivelo il tuo vero io”.


    
Ecco allora che la Sua volontà non è un’imposizione che ci coarta, ma lo svelamento del suo amore per noi, del Suo progetto su di noi; ed è sublime come Dio stesso, affascinante ed estasiante come il suo volto: è Lui stesso che si dona.  [...]
    Ma, perché il disegno di Dio si compia in pienezza Dio chiede il mio, il tuo assenso, come lo ha chiesto a Maria. Solo così si realizza la parola che ha pronunciato su di me, su di te. [...]

    Certamente la Sua volontà non ci è sempre chiara

Come Maria anche noi dovremo domandare luce per capire quello che Dio vuole. Occorre ascoltare bene la sua voce dentro di noi, in piena sincerità, consigliandoci se occorre con chi può aiutarci
Ma una volta compresa la Sua volontà subito vogliamo dirgli di sì

    Se, infatti, abbiamo capito che
la Sua volontà è quanto di più grande e di più bello possa esserci nella nostra vita, non ci rassegneremo a dover fare la volontà di Dio, ma saremo contenti di poter fare la volontà di Dio, di poter seguire il Suo progetto, così che avvenga quello che Lui ha pensato per noi. 
E’ il meglio che possiamo fare, la cosa più intelligente.

    Le parole di Maria – “Eccomi, sono la serva del Signore” – sono dunque
la nostra risposta d’amore all’amore di Dio. [...]»

(
Chiara Lubich, Parola di vita - dicembre 2002, 
pubblicata per intero in Città Nuova, 2002/22, p.7, 
in internet: http://www.focolare.org/it/news/2011/03/01/parola-di-vita-marzo-2011/ )


«L'angelo le disse: "Non temere, Maria, 
perché hai trovato grazia presso Dio. 
Ed ecco, concepirai un figlio, 
lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [...]

Allora Maria disse all'angelo: 

«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te 
e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo 
e sarà chiamato Figlio di Dio. [...]
nulla è impossibile a Dio". 

Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: 
avvenga per me secondo la tua parola"».
(Vangelo secondo Luca 1, 10-31.34-35.37-38)

domenica 1 gennaio 2012

Grandezza di Maria, Madre di Dio

La Madre con il Bambino, 2011
Fra Alberto B. - Matita e acquerello


      A Maria Dio diede il Figlio Suo unico
che aveva generato dal Suo seno uguale a Se Stesso e che amava come Se Stesso, e da Maria plasmò il Figlio, non un altro, ma il medesimo, in modo che secondo la natura fosse l'unico e medesimo figlio comune di Dio e di Maria.
      Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio:
Dio che aveva creato ogni cosa,
si fece lui stesso creatura di Maria
,

e ha ricreato così tutto quello che aveva creato

E mentre aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, 
dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria.
      Dio dunque è il padre delle cose create
Maria la madre delle cose ricreate
Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre della sua riparazione, poiché Dio ha generato colui per mezzo del quale tutto è stato fatto, e Maria ha partorito colui per opera del quale tutte le cose sono state salvate.
Dio ha generato colui senza del quale niente assolutamente è, e Maria ha partorito colui senza del quale niente è bene.

      Davvero con te è il Signore che volle che tutte le creature, e Lui stesso insieme, dovessero tanto a te.

(Sant'Anselmo di Aosta - vescovo, dai 
«Discorsi», 
Discorso n. 52, Patrologia Latina 158, 955-956,
Ufficio delle letture della solennità della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria - II lettura)