giovedì 27 giugno 2013

Senza braccia e senza gambe

Nascere senza braccia e senza gambe è una vita degna di essere vissuta?
Ecco una testimonianza potentissima!


Testimonianza di Nick Vujicic
C'è molto da riflettere per coloro che pensano di poter decidere chi può nascere e chi va soppresso nel grembo della madre perché "tanto sarebbe infelice"...!!!



"Passando, vide un uomo cieco dalla nascita 
e i suoi discepoli lo interrogarono: 
«Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». 
Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, 
ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio".
(Giovanni 9, 1-3)

giovedì 20 giugno 2013

Pastori, non pettinatori di pecorelle


     "Nel Vangelo è bello quel brano che ci parla del pastore che, quando torna all’ovile, si accorge che manca una pecora, lascia le 99 e va a cercarla, a cercarne una. 

Ma, fratelli e sorelle, noi ne abbiamo una; 
ci mancano le 99! 
Dobbiamo uscire, dobbiamo andare da loro
In questa cultura - diciamoci la verità - ne abbiamo soltanto una, siamo minoranza! 
E noi sentiamo il fervore, lo zelo apostolico di andare e uscire e trovare le altre 99?

     Questa è una responsabilità grande, e dobbiamo chiedere al Signore la grazia della generosità e il coraggio e la pazienza per  uscire, per uscire ad annunziare il Vangelo
Ah, questo è difficile. 
E’ più facile restare a casa, con quell’unica pecorella! 
E’ più facile con quella pecorella, pettinarla, accarezzarla… 
ma noi preti, anche voi cristiani, tutti:

il Signore ci vuole pastori, 
non pettinatori di pecorelle; pastori!

(Papa Francesco, Io non mi vergogno del Vangelo - Discorso ai partecipanti al Convegno Ecclesiale della diocesi di Roma, 17 giugno 2013,

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/june/documents/papa-francesco_20130617_convegno-diocesano-roma_it.html)


martedì 18 giugno 2013

In nessun altro c'è salvezza

La differenza tra Gesù e tutti gli altri...



"E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo 
che il Padre ha mandato il suo Figlio 
come salvatore del mondo".
(1Gv 4,14 [=Prima lettera di S. Giovanni Apostolo])

"In nessun altro c'è salvezza
non vi è infatti, sotto il cielo, 
altro nome dato agli uomini, 
nel quale è stabilito che noi siamo salvati".
(At 4,12 [=Atti degli Apostoli])

sabato 8 giugno 2013

Cultura dello scarto


   "Questa cultura dello scarto
tende a diventare mentalità comune, che contagia tutti.

    La vita umana, la persona non sono più sentite
come valore primario da rispettare e tutelare,
specie se è povera o disabile,
se non serve ancora – come il nascituro –,
o non serve più – come l’anziano.

   Questa cultura dello scarto ci ha resi
insensibili anche agli sprechi e agli scarti alimentari,
che sono ancora più deprecabili quando in ogni parte del mondo, purtroppo, molte persone e famiglie soffrono fame e malnutrizione.
Una volta i nostri nonni erano molto attenti a non gettare nulla del cibo avanzato.
Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici.
    Ricordiamo bene, però, che il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!"
 
(Papa Francesco, Udienza generale di Mercoledì 5 giugno 2013, http://www.vatican.va/holy_father/francesco/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130605_udienza-generale_it.html)

Ecologia umana

   

     "Noi stiamo vivendo un momento di crisi;
lo vediamo nell’ambiente,
ma soprattutto lo vediamo nell’uomo
.

La persona umana è in pericolo: questo è certo,
la persona umana oggi è in pericolo,

ecco l’urgenza dell’ecologia umana!

    E il pericolo è grave perché la causa del problema
non è superficiale, ma profonda:
non è solo una questione di economia,
ma di etica e di antropologia.[...]
     Quello che comanda oggi non è l'uomo, è il denaro,

il denaro, i soldi comandano.
E Dio nostro Padre ha dato il compito di custodire la terra
non ai soldi, ma a noi: agli uomini e alle donne.

     Noi abbiamo questo compito!
Invece uomini e donne vengono sacrificati
agli idoli del profitto e del consumo:
è la «cultura dello scarto»".

(Papa Francesco, Udienza generale di Mercoledì 5 giugno 2013,http://www.vatican.va/holy_father/francesco/audiences/2013/documents/papa-francesco_20130605_udienza-generale_it.html)

sabato 1 giugno 2013

Pane del Cielo e bevanda di salvezza


      Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, 
prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò 
e lo diede ai Suoi discepoli dicendo: 
Prendete e mangiate; questo è il Mio corpo
E preso il calice rese grazie, e disse: 
Prendete e bevete; questo è il Mio sangue» (1 Cor 11, 23)

      Poiché Egli ha proclamato e detto del pane: 
«Questo è il Mio corpo», 
chi oserà ancora dubitare?

E
poiché Egli ha affermato e detto: 
«Questo è il Mio sangue» 
chi mai dubiteràaffermando che non è il suo sangue?

      Perciò riceviamoli con tutta certezza 

come corpo e sangue di Cristo
Nel segno del pane ti vien dato il corpo 
e nel segno del vino ti vien dato il sangue, 
perché, ricevendo il corpo e il sangue di Cristo, 
tu diventi concorporeo e consanguineo di Cristo. [...]

      Non guardare al pane e al vino eucaristici 

come se fossero semplici e comuni elementi. [...]
Anche se i sensi ti fanno dubitare

la fede deve renderti certo e sicuro. [...]
Credi che quanto sembra pane, pane non è,
anche se al gusto è tale, ma corpo di Cristo

Credi che quanto sembra vino, vino non è,
anche se così si presenta al palato, ma sangue di Cristo".


(Antico autore ignoto, «Catechesi di Gerusalemme» - Catechesi n.22
Mistagogica 4, 1. 3-6. 9, Patrologia Greca 33, 1098-1106 -
online: 
Ufficio delle letture del Sabato dell'Ottava di Pasqua - Seconda Lettura)



«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. 
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno 
e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue 
ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue 
rimane in Me e io in Lui.
(Vangelo di Giovanni 6, 51.54-56)

«Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: 
"Questo è il mio corpo, che è dato per voi; 
fate questo in memoria di me". 
E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: 
"Questo calice è la nuova alleanza 
nel mio sangue, che è versato per voi"».
(Luca 22, 19-20)