sabato 2 maggio 2015

L'errore di Marx



   "L'utopia di Marx era vicinissima alla Bibbia quanto ai contenuti ma lontanissima quanto alle condizioni della sua realizzazione: una volta rovesciato il sistema capitalistico che creava ingiustizia e dunque infelicità, la proprietà collettiva dei beni di produzione avrebbe automaticamente prodotto l'uomo nuovo, irreversibilmente buono, solidale, e dunque riuscito nella totalità delle sue relazioni.
    Ma la Bibbia sa che la volontà umana non può essere buona una volta per tutte, perché è sempre alle prese con la Parola (o, in termini laici, con la coscienza morale) che la interpella e la pone di fronte al bivio: il bene e il male, la vita e la morte

    L'errore di fondo del marxismo è stato di ordine antropologico: l'avere ignorato il carattere sempre aperto della volontà, il carattere drammatico della libertà, con la quale ogni individuo umano si può salvare o perdere, e può contribuire alla salvezza o alla rovina della comunità umana".

(A.Rizzi, Il problema del senso e il tempo, Cittadella Editrice, 2006, p.28)