martedì 27 dicembre 2011

Generare in noi il Verbo della Vita

    Pubblico una preghiera che a me piace molto, particolarmente adatta a questo tempo in cui meditiamo la nascita di Gesù (questa orazione è uno dei tanti tesori della nostra liturgia).
Come in Maria, la Parola deve farsi carne anche nella nostra vita!

William-Adolphe Bouguereau,
La vergine dei gigli [La Vierge au Lys]
Olio su tela, 1899
   «O Dio, Padre Buono
Tu hai rivelato la gratuità 
  e la potenza del Tuo Amore,
scegliendo il grembo purissimo
  della Vergine Maria 

per rivestire di carne mortale 
  il Verbo della Vita

    
concedi anche a noi 
di accoglierlo e generarlo nello spirito 
con l'ascolto della Tua Parola
nell'obbedienza della Fede

    Per Cristo Nostro Signore. Amen».


(Messale Romano, Orazione Colletta della IV Domenica di Avvento - Anno A)


Nota bene: può essere usata anche come orazione conclusiva al termine dell'
Angelus.

domenica 25 dicembre 2011

NATALE: Auguri BREVI...

    Carissimi, scrivo solo adesso perché solo ora trovo un po' di tempo per fermarmi a pensarci. In questi giorni ho sentito un sacco di auguri (dalle persone, per posta, alla televisione, ...), ma molti di questi sembravano solo parole, parole, parole: chiacchiere lunghe un po' "zuccherate" fuori, ma molto vuote dentro...
     Allora mi ha preso un po' di nausea per le parole, c'è bisogno di meno parole e molta vita concreta... Ecco perché ho deciso di farvi degli auguri brevi puntando dritto al sodo:

E' Nato Gesù! 
Gesù è la Vita. Lui è Dio. Dio è Tutto! AMEN!
A Lui sia lode e gloria nei secoli. ALLELUJA!


Vi voglio bene in Gesù Cristo!
 frate Alberto

sabato 17 dicembre 2011

E' comodo evitare di riflettere...


«
Dubitare di tutto, o credere a tutto,
sono due soluzioni altrettanto comode,
che ci dispensano entrambe dal riflettere».

(Jules Henri Poincaré 
[1854 – 1912], La scienza e l'ipotesi,
Edizioni Dedalo, Bari, 1989, p.20)


domenica 11 dicembre 2011

Spirito di Assisi - contro la violenza, per la pace




    «[...] Come cristiano, vorrei dire a questo punto: 
sì, nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza
Lo riconosciamo, pieni di vergogna
Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana,
in evidente contrasto con la sua vera natura


    Il Dio in cui noi cristiani crediamo è il Creatore e Padre di tutti gli uomini, a partire dal quale tutte le persone sono tra loro fratelli e sorelle e costituiscono un’unica famiglia
La Croce di Cristo è per noi il segno del Dio che, al posto della violenza, pone il soffrire con l’altro e l’amare con l’altro. Il suo nome è “Dio dell’amore e della pace” (2 Cor 13,11). 
    È compito di tutti coloro che portano una qualche responsabilità per la fede cristiana purificare continuamente la religione dei cristiani a partire dal suo centro interiore, affinché – nonostante la debolezza dell’uomo – sia veramente strumento della pace di Dio nel mondo. 
    [...]
    In conclusione, vorrei assicurarvi che la Chiesa cattolica non desisterà dalla lotta contro la violenza, dal suo impegno per la pace nel mondo
Siamo animati dal comune desiderio di essere “pellegrini della verità, pellegrini della pace”. 
Vi ringrazio».

(Santo Padre Benedetto XVI, Intervento del Santo Padre in occasione della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo "pellegrini della verità, pellegrini della pace"Assisi, Basilica di Santa Maria degli Angeli, Giovedì 27 ottobre 2011)

giovedì 8 dicembre 2011

Maria senza macchia

Fra Ignazio Damini  - francescano
Maria Immacolata - Acquerello
 (anno e collocazione ignote)
[Lieve ritocco al computer]


Preparata dall'Altissimo,
prefigurata dai padri


      "A Dio conveniva una natività di questo genere:
che non nascesse se non dalla Vergineanche alla Vergine si addiceva un parto tale: che non generasse se non Dio
Perciò il Creatore degli uomini, che stava per nascere dall'uomo per diventare uomo, dovette scegliere tra tutte le donne, anzi creare una tale madre, che sapeva convenire a Sé e che gli sarebbe piaciuta.
Volle dunque che fosse una vergine

      Lui immacolato volle nascere dall'Immacolata, perché, avrebbe dovuto lavare le macchie di tutti.
Lui mite ed umile di cuore volle venire da una madre piena di mitezza e di umiltà, perché doveva offrirsi a ognuno modello di tali virtù, utili, anzi necessarie per la salvezza. 

Concesse il dono della maternità alla Vergine, lui che le aveva ispirato il voto della verginità e l'aveva arricchita dei meriti dell'umiltà.
      Altrimenti come avrebbe potuto l'Angelo proclamarla piena di grazia, se avesse avuto qualcosa anche piccola che non fosse dalla grazia?"

(San Bernardo - abate, Dalla «Omelia in lode della Vergine Madre»
[Omelia 2, 1-2. 4, Opera omnia, ed. Cistercensi 4 [1966] 21-23]
Seconda lettura dell'Ufficio delle Letture del Martedì della XX settimana del Tempo Ordinario)

«Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio
in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 
a una vergine,
promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria. 
Entrando da lei, disse:
«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questoL'angelo le disse:
«Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio».

(Vangelo di Luca 1, 27-30)

martedì 22 novembre 2011

Nessun regime è l'ideale


«
Nessun regime politico umano è l’ideale,
nessuna scelta economica è neutra.
Ma essi devono sempre
    servire il bene comune
».


(Santo Padre Benedetto XVI,
Discorso in occasione dell'incontro con i membri del governo, i rappresentanti delle istituzioni della repubblica, il corpo diplomatico e i rappresentanti delle principali religioni
pronunciato nel Palazzo Presidenziale di Cotonou durante il viaggio apostolico in Benin (Africa), 19 novembre 2011)


    Il credente sa che ogni uomo è limitato e perciò nessun politico e nessun sistema  politico potrà mai salvarlo, ma solo dal Signore può venire la salvezza. 

«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
[…]
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia

È come un albero
piantato lungo un corso d'acqua
,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti».
(Geremia 17, 5.7-8)

domenica 20 novembre 2011

Se Lo amiamo non temiamo

      «Infatti che sorta di amore per Cristo sarebbe il temere che Egli venga? 
      Fratelli, non ci vergogniamo? 
Lo amiamo e temiamo che Egli venga! 
Ma Lo amiamo davvero o amiamo di più i nostri peccati?

      Ci si impone perentoriamente la scelta. Se vogliamo davvero amare Colui che deve venire per punire i peccati, dobbiamo odiare cordialmente tutto il mondo del peccato».

(Sant'Agostino - vescovo,  dal «Commento sui salmi», 

Commento al salmo 95 paragrafo 14,
[Corpus Christianorum Latinorum 39,1351-1353, Edizioni Brepols, Turnhout (Belgio)]
Ufficio delle letture della Domenica della XXXIII settimana del Tempo Ordinario 
Una traduzione leggermente diversa è reperibile in internet >> qui )


«Nell'amore non c'è timore, 
al contrario l'amore perfetto scaccia il timore
perché il timore suppone un castigo 
e chi teme non è perfetto nell'amore».
(1° Lettera di S.Giovanni 4, 18)


«Gioiscano i cieli, esulti la terra,
      risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
      acclamino tutti gli alberi della foresta
davanti al Signore che viene:
      sì, Egli viene a giudicare la terra;
      giudicherà il mondo con giustizia
      e nella sua fedeltà i popoli».
(Salmo 96[95], 11-13)



Nota:  Per chi fosse interessato, l'intera opera di S.Agostino è reperibile in internet su >> "Sant'Agostino: tutte le opere in italiano"

In particolare i commenti sui salmi (da cui è tratto anche il brano sopra) si trovano su >> "Esposizione sui salmi"

domenica 6 novembre 2011

Veglia bene chi ama




«Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora»
(Matteo 25,13)


Vegliate, dunque

      Ma come vegliare? 
Innanzitutto, lo sappiamo, veglia bene proprio chi ama.
Lo sa la sposa che attende il marito che ha fatto tardi al lavoro o che deve tornare da un viaggio lontano;
lo sa la mamma che trepida per il figlio che ancora non rincasa;
lo sa l’innamorato che non vede l’ora d’incontrare l’innamorata…
Chi ama sa attendere anche quando l’altro tarda.

     Si attende Gesù se lo si ama e si desidera ardentemente incontrarlo.

E lo si attende
amando concretamente, servendolo ad esempio in chi ci è vicino, o impegnandosi alla edificazione di una società più giusta.

È Gesù stesso che ci invita a vivere così raccontando la parabola del servo fedele che, aspettando il ritorno del padrone, si prende cura dei domestici e degli affari della casa; o quella dei servi che, sempre in attesa del ritorno del padrone, si danno da fare per far fruttificare i talenti ricevuti.

"Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora"

      Proprio perché non sappiamo né il giorno né l’ora della sua venuta, possiamo concentrarci più facilmente nell’oggi
che ci è dato, nell’affanno del giorno, nel presente che la Provvidenza ci offre da vivere».


(Chiara Lubich, Parola di Vita - Novembre 2002,

pubblicata per intero su "Città Nuova" (Rivista), 2002/20, p. 7, 
in internet: http://www.focolare.org/it/news/2011/11/01/novembre-2011/
[Grassetti, corsivi e colori aggiunti da me])

martedì 18 ottobre 2011

Né ricchezza, né miseria

Lasciamoci istruire dalla Sapienza antica e sempre nuova della Divina Scrittura.

      O Dio, «Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
tieni lontano da me falsità e menzogna,

non darmi né povertà né ricchezza,

        ma fammi avere il mio pezzo di pane,

perché, una volta sazio, io non ti rinneghi

        e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
        e abusi del nome del mio Dio».

(Proverbi 30, 7-9)

martedì 11 ottobre 2011

Amore gratuito

Ecco un altro gustoso racconto dai libretti di P. Andrea...


«...Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» 
(Vangelo secondo Matteo 10, 8)



L’amore più grande


    «Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si
presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria stranamente
ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si
asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:

    - Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 Euro.

    - Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 Euro.
    - Per essere andato a comperare il latte: 0,50 Euro.
    - Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 Euro.
    - Per aver preso due volte "ottimo" a scuola: 2 Euro.
    - Per aver portato fuori l'immondizia tutte le sere: 1 Euro.
    Totale: 9 Euro.


La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.
La sua mente si 
affollò di ricordi.
Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:


    - Per averti portato in grembo per 9 mesi:
0 Euro.
    - Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 Euro.
    - Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 Euro.
    - Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 Euro.
    - Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 Euro.
    - Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende,
          le cene e i panini che ti 
ho preparato: 0 Euro.
    - Per la vita che ti do ogni giorno: 0 Euro.
    Totale: 0 Euro.

E’ la giustizia di Dio con me.

La mia giustizia con Dio me l’ha insegnata Gesù, ed è quella dell’amore più grande: spendere la vita anche per l’ultimo dei fratelli».

(padre Andrea Panont - OCD, Passi di danza
Mimep-Docete, Pessano con Bornago (MI) 2009, p. 38-39)


«Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto;
forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona.
Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che,
mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo è morto per noi
».
(Lettera ai Romani 5, 7-8)


Nota: l'immagine iniziale è presa dal sito: Photl.com - free stock photography

martedì 4 ottobre 2011

S. Francesco vero discepolo di Cristo

    Oggi è la festa di S. Francesco, patrono d'Italia, degli ecologisti e Padre di tutta la famiglia francescana! Ne approfitto per pubblicare una preghiera meravigliosa che lui ha scritto negli ultimi anni della sua vita quando ormai ci vedeva poco ed era già molto sofferente nel corpo e nello spirito. Nonostante fosse in quelle condizioni era capace di lodare e ringraziare Dio! Visto che ci sono pubblico anche un disegno che ho fatto qualche anno fa.

Allora BUONA FESTA!

S. Francesco ci sia da maestro e guida nell'amare Cristo con gioia e ardore. Con le sue preghiere ci ottenga la forza e la luce che vengono dallo Spirito.
Il Signore vi dia pace!


Fra Alberto B., S. Francesco gioioso
Matite e inchiostro, 2007
(con lievi ritocchi  tramite computer)


LODI DI DIO ALTISSIMO
Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene,
il Signore Dio vivo e vero.

Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,

Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine,
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei la nostra speranza, Tu sei giustizia,
Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.

Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.

Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

(San Francesco d'Assisi, "Lodi di Dio Altissimo"

Fonti Francescane n. 261, Editrici Francescane, Padova, 2004)

domenica 25 settembre 2011

Saldi nella fede

Parole dell'allora cardinale Ratzinger: quanto sono vere e attuali!
Pesano come macigni...


    "Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... [...]
dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; [...]
dall’agnosticismo al sincretismo e così via. [...].

    Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo.
    Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni.


    Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie".

(Card. Joseph Ratzinger,  Missa pro eligendo romano pontifice - Omelia, Basilica Patriarcale di San Pietro, Lunedì 18 aprile 2005)
* * *

    «finché arriviamo tutti all'unità della fede
e della conoscenza del Figlio di Dio,
fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere
la misura della pienezza di Cristo. 


    Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde,
trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina,
ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore.


  Al contrario, agendo secondo verità nella carità,
cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui,
che è il capo, Cristo
».
(Efesini 4, 13-15)

domenica 18 settembre 2011

Rendere feconda la sofferenza

Nella vita le sofferenze non le possiamo evitare, ma possiamo scegliere come affrontarle!



"Cari figli! [...] 
offrite le vostre sofferenze
come dono a Dio 
perché diventino
un bellissimo fiore di gioia.

Perciò, figlioli, pregate per poter capire
che la sofferenza può diventare gioia 
e la croce la via della gioia. [...]"

(Messaggi della Madonna di Medjugorje, Messaggio del 25 settembre 1996, in internet: www.medjugorje.ws  oppure  medjugorje.altervista.org)



* * *

«Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi
e completo nella mia carne
quello che manca ai patimenti di Cristo
,
a favore del suo corpo che è la Chiesa».
(Lettera ai Colossesi 1, 24)


«[...] tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio [...]».
(Lettera ai Romani 8, 28)


sabato 20 agosto 2011

Infondi in noi la dolcezza del tuo amore

Attingo dalla ricchezza meravigliosa che è la liturgia della Chiesa pubblicando una preghiera di domenica scorsa che mi è piaciuta:



    «O Dio, che hai preparato 
beni invisibili per coloro che ti amano,
infondi in noi la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio
.

Per Cristo Nostro Signore. Amen».
(cfr. Colletta della Domenica della XX settimana del Tempo Ordinario, Messale Romano)

martedì 16 agosto 2011

Solo chi ama non si stanca di ripetere

"Solo chi ama
comprende il Rosario
.

Perché solo chi ama
non si stanca 
di ripetere
le stesse parole d'amore
".

(Chiara Lubich, Detti Gen, Città Nuova, 1999, p. 14, n.2)


*  *  *

«I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali,
intorno e dentro sono costellati di occhi;
giorno e notte non cessano di ripetere
:
"Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente, 
Colui che era, che è e che viene!"».
(Ap 4, 8)


«Nel glorificare il Signore,
esaltatelo 
quanto più potete,
perché non sarà mai abbastanza.
Nell'esaltarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché non finirete mai».
(Siracide 43, 30)

giovedì 28 luglio 2011

Prima credo, poi capisco!

«Non cerco di 
capire per poter credere, ma 
credo per poter capire,

perché sono convinto  
che, senza la fede,
non potrei capire
»
(S. Anselmo di Aosta, Proslogion, capitolo I, Patrologia Latina, Vol. 158, colonna 227)

sabato 9 luglio 2011

Fare ciò che Tu vuoi, accesi dallo Spirito

     Ecco una preghiera di S. Francesco che a me piace molto, la pubblico assieme ad un disegno che ho fatto qualche tempo fa!
Pace a voi!

 
 Fra Alberto B., San Francesco in preghiera
Matite acquerellabili e inchiostro, 2009 

   «Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio
concedi a noi miseri di fare, per Tuo amore, 
ciò che sappiamo che tu vuoi,
e di volere sempre ciò che a te piace,

affinché
interiormente purificati
interiormente illuminati
e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,
possiamo seguire le orme del Tuo Figlio diletto,
il Signor nostro Gesù Cristo

e con l’aiuto della tua sola grazia

giungere a Te, o Altissimo
che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice,
vivi e regni e sei glorificato,
Dio Onnipotente per tutti i secoli dei secoli.
Amen».

(S. Francesco d'Assisi,
Lettera a tutto l'Ordine - preghiera conclusiva,
Fonti Francescane n. 233, Editrici Francescane, Padova, 2004)

domenica 19 giugno 2011

Unità semplice - Trinità perfetta

Mi sono seduto con l'intenzione di scrivere poche parole sulla Trinità, ma alla fine è venuto un piccolo "trattato"...
Lo pubblico sperando che possa essere utile a qualcuno!

Andrej Rublëv, Icona della Santissima Trinità, 
Mosca - Galleria statale di Tret'jakov, 1410 circa

Uno e Tre

       I cristiani credono in un Dio che è
Unico e allo stesso tempo in Tre persone
Come è possibile accettare e comprendere questo?
Non è contrario a qualsiasi buon senso?

In realtà, non è qualcosa di cui si possa dar prova con qualche dimostrazione logicaNon è una comprensione a cui si arriva con uno sforzo umano di ragionare:

«... l'uomo lasciato alle sue forze 
non comprende le cose dello Spirito di Dio:
esse sono follia per lui e non è capace di intenderle,
perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito».
(Prima lettera ai Corinzi 2, 14)


      Cosa fare allora? Bisogna "spegnere il cervello"? No!
E' solo che non si può spiegare questo mistero con la "calcolatrice", perché l'amore non è questione di calcoli.
La Trinità non è uno schema concettuale da apprendere, è un oceano immenso in cui immergersi. 
E' possibile comprendere solo con l'aiuto dello Spirito.
      E se non hai ancora questo dono dello Spirito, come puoi fare?
Puoi disporti a riceverlo, puoi fare la tua parte per cominciare a comprendere: prima di tutto credendo alla Parola di Dio.
E' il Vangelo, è Cristo che piano piano ci introduce nel mistero di Dio e ci svela innanzitutto che Lui, il Figlio è Dio come il Padre:

«Io e il Padre siamo una cosa sola».
(Vangelo di Giovanni 10, 30)

«Rispose loro Gesù: "In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono"».
(Vangelo di Giovanni 8, 58)

«Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 
(Vangelo di Giovanni 16, 15)

     Ma per arrivare a capire è necessario lasciare agire in noi la Parola, accoglierla quale essa è,  non parola di uomini, ma Parola di Dio viva ed efficace:

«Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Diosenza misura Egli dà lo SpiritoIl Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa».
(Vangelo di Giovanni 3, 34-35)

      Lasciando agire in noi lo Spirito con umiltà, le tenebre dell'incomprensibilità piano piano si illuminano.


«Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
(Vangelo di Giovanni 16, 13-15)

«...come sta scritto:
"Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amano".
    Ma 
a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; 
lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio
».
(Prima lettera ai Corinzi 2, 9-10)

      E si scopre con stupore che questo Spirito non è una "energia" o una forza impersonale.
No! E' qualcosa che intercede, qualcosa che desidera, perché non è "qualcosa", ma Qualcuno:

«Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio». (Lettera ai Romani 8, 26-27)

Potremo allora comprendere che Padre e Figlio non sono due diversi "dei", ma Persone unite da Colui che crea ogni comunione e unità: lo Spirito dell'Amore.

«...Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del Suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!"».
(Lettera ai Galati 4, 6)

«La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato».
(Lettera ai Romani 5, 5)

    Dio, che esiste dall'eternità, non è infinita solitudine, ma eterna comunione di amore
Tre Persone, un Unico Eterno Amore.

«La grazia del Signore Gesù Cristo
l'amore di Dio 
la comunione dello Spirito Santo 
siano con tutti voi».
(Seconda lettera ai Corinzi 13, 13)

* * *

      Davanti al mistero della vita di Dio, 
con tutti gli angeli e i santi del Cielo,
attraverso le parole che ci propone la Santa Madre Chiesa
diciamo insieme con riconoscenza:

«Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, 

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Benedetto sei Tu, Signore, nel firmamento del cielo, 
degno di lode e di gloria nei secoli» 
(Liturgia, Lodi della domenica della I settimana - II salmo)



* * *

«Andate dunque 
e fate discepoli tutti i popoli, 
battezzandoli nel nome 
del Padre 
e del Figlio
e dello Spirito Santo»
(Vangelo di Matteo 28, 19)