giovedì 11 novembre 2010

Gesù aveva fratelli?

    La lingua aramaica non aveva vocaboli distinti per i singoli gradi di parentela: fratelli potevano essere i parenti in genere e, in particolare, i cugini (in Gen 13, 8 si intendono i nipoti, in 1Cron 23, 22 i cugini). La versione greca dell’Antico Testamento dei “Settanta” traduce adelphòs, fratello, anche quando si tratta di cugini. Non fa meraviglia che il greco dei Vangeli abbia conservato spesso il timbro della primitiva catechesi aramaica. I fratelli del Signore diventò un titolo quasi stereotipato per il gruppo dei parenti di Gesù (Atti 1, 14; Gal 1, 19; 1Cor 9, 5). Il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 500 afferma: «La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù” (Mt 13,55), sono i figli di una Maria discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come “l’altra Maria” (Mt 28,1)».

    Da nessun testo evangelico è possibile dedurre che Maria, madre di Gesù, abbia avuto altri figli né che i fratelli possano essere figli di Giuseppe in un eventuale precedente matrimonio.
Una conferma indiretta, ma credo sostanziale, possiamo ricavarla dalla risposta che Gesù dà a chi lo informa della presenza di sua madre e dei suoi fratelli (Mt 12, 46-50): «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli… Chiunque fa la volontà del Padre mio… è mio fratello e sorella e madre». Gesù propone una fraternità universale, basata sull’essere figli del Padre, a somiglianza sua, che non cancella la fraternità di sangue, ma la supera e integra in un legame radicale, fonte della stessa parentela carnale.

(Don Tonino Gandolfo, Rivista "Città Nuova", 10 ottobre 2010, Riquadro a pag. 25)

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