domenica 19 aprile 2015

Farsi tutto a tutti

  Nella prima lettera alla comunità di Corinto … [Paolo] per cinque volte ripete “mi sono fatto” uno con l’altro […]
      Ogni volta ripete che agisce così per “guadagnare” ognuno a Cristo, per “salvare” ad ogni costo almeno qualcuno.
Non si illude, non ha aspettative trionfaliste, sa bene che soltanto alcuni risponderanno al suo amore, nondimeno egli ama tutti e si mette al servizio di tutti secondo l’esempio del Signore […]
      Non possiamo interpretare questo invito evangelico come una richiesta a rinunciare alle proprie convinzioni, quasi approvassimo in maniera acritica qualunque modo di agire dell’altro o non avessimo una nostra proposta di vita o un nostro pensiero. […] Farsi uno non è segno di debolezza, non è ricerca di una convivenza tranquilla e pacifica, ma espressione di una persona libera che si pone a servizio; richiede coraggio e determinazione. […]
     
Paolo giustifica il suo farsi tutto con il desiderio di portare alla salvezza.
È una via per entrare nell’altro,
per
farvi emergere in pienezza il bene e la verità che già vi abitano,
per
bruciare eventuali errori
e per
deporvi il germe del Vangelo”.


(Fabio Ciardi, Parola di vita del mese di Aprile 2015http://www.focolare.org/news/2015/03/29/aprile-2015/)

“Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; 
mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno
Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io”. 
(Prima lettera ai Corinzi 9, 22-23)


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