S. Francesco non ha lasciato tutto da un giorno all’altro in modo improvviso, ma prima di cambiare la sua vita ha avuto anche lui i suoi dubbi e difficoltà, e questi aspetti forse non sono molto conosciuti.
Francesco
è nato ad Assisi mentre il padre, commerciante di stoffe, si trovava in
Francia. La madre gli mise nome Giovanni, ma il padre - tornato dalla Francia -
cominciò a chiamare il figlio con il nome che oggi conosciamo. Arrivato alla
giovinezza Francesco iniziò a esercitare la professione paterna, ma con uno
stile diverso: Francesco era molto più allegro e generoso: amava cantare e girovagare
per Assisi con una brigata di amici, spendendo in festini e divertimento tutto
il suo denaro. Tuttavia, pur in questi eccessi, per indole non offendeva mai
nessuno, era gentile nel comportamento ed evitava i discorsi volgari. Queste
virtù naturali lo portarono a chiedersi: “tu
sei generoso verso persone da cui ricevi solo una simpatia passeggera, è giusto
che tu sia generoso anche verso i poveri per amore di Dio che contraccambia non
con una simpatia passeggera, ma con la sua generosità e tutti i suoi beni”. Da quel giorno Francesco si mise a
incontrare volentieri i poveri e a fare loro la carità.
Un
giorno un povero entrò nel suo negozio per chiedere l’elemosina per amore di
Dio, ma Francesco, tutto preso dalla conclusione di un affare, rifiutò l’elemosina
al mendicante. Subito però, pentitosi di questo gesto, decise di non negare mai
più nulla di quanto gli avessero domandato nel nome del Signore.
Cosa possiamo
imparare dalla storia di S. Francesco?
Anzitutto la vita di Francesco non era tutta nel peccato e nel
buio, ma nemmeno era tutta perfetta come se un fosse un angelo. Così anche dentro
di noi c’è il bene e il male: sta a noi scegliere il bene! E come riconoscere il
bene? Bisogna fermarsi e rientrare in noi stessi, riflettere. Da queste piccole
decisioni possono venire anche per la
nostra vita dei grandi cambiamenti.
Altro atteggiamento interiore molto importante è la capacità di saper
riconoscere i nostri errori e i propri
peccati proprio come ha fatto Francesco che si è pentito subito di aver
cacciato il povero.
Dio aveva messo dei doni naturali in Francesco e
così ha fatto con ciascuno di noi: ognuno di noi possiede dei doni naturali
e se cerchiamo di seguire la via di Dio, Lui userà in un modo meraviglioso e
nuovo quei doni! Così è stato per Francesco, così anche per S. Pietro che
rimase pescatore, ma divenne pescatore di uomini.
Allora: scegliamo il bene nelle piccole decisioni della
nostra vita e Dio farà grandi cose!
† Il Signore vi benedica e vi dia Pace!
fra Alberto Burato
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* © - Notizie biografiche tratte principalmente dal 1° capitolo della Leggenda dei Tre Compagni (FF 1395). – Si possono ascoltare questa e le altre riflessioni sul canale: www.youtube.com/fratealberto .