martedì 27 dicembre 2011

Generare in noi il Verbo della Vita

    Pubblico una preghiera che a me piace molto, particolarmente adatta a questo tempo in cui meditiamo la nascita di Gesù (questa orazione è uno dei tanti tesori della nostra liturgia).
Come in Maria, la Parola deve farsi carne anche nella nostra vita!

William-Adolphe Bouguereau,
La vergine dei gigli [La Vierge au Lys]
Olio su tela, 1899
   «O Dio, Padre Buono
Tu hai rivelato la gratuità 
  e la potenza del Tuo Amore,
scegliendo il grembo purissimo
  della Vergine Maria 

per rivestire di carne mortale 
  il Verbo della Vita

    
concedi anche a noi 
di accoglierlo e generarlo nello spirito 
con l'ascolto della Tua Parola
nell'obbedienza della Fede

    Per Cristo Nostro Signore. Amen».


(Messale Romano, Orazione Colletta della IV Domenica di Avvento - Anno A)


Nota bene: può essere usata anche come orazione conclusiva al termine dell'
Angelus.

domenica 25 dicembre 2011

NATALE: Auguri BREVI...

    Carissimi, scrivo solo adesso perché solo ora trovo un po' di tempo per fermarmi a pensarci. In questi giorni ho sentito un sacco di auguri (dalle persone, per posta, alla televisione, ...), ma molti di questi sembravano solo parole, parole, parole: chiacchiere lunghe un po' "zuccherate" fuori, ma molto vuote dentro...
     Allora mi ha preso un po' di nausea per le parole, c'è bisogno di meno parole e molta vita concreta... Ecco perché ho deciso di farvi degli auguri brevi puntando dritto al sodo:

E' Nato Gesù! 
Gesù è la Vita. Lui è Dio. Dio è Tutto! AMEN!
A Lui sia lode e gloria nei secoli. ALLELUJA!


Vi voglio bene in Gesù Cristo!
 frate Alberto

sabato 17 dicembre 2011

E' comodo evitare di riflettere...


«
Dubitare di tutto, o credere a tutto,
sono due soluzioni altrettanto comode,
che ci dispensano entrambe dal riflettere».

(Jules Henri Poincaré 
[1854 – 1912], La scienza e l'ipotesi,
Edizioni Dedalo, Bari, 1989, p.20)


domenica 11 dicembre 2011

Spirito di Assisi - contro la violenza, per la pace




    «[...] Come cristiano, vorrei dire a questo punto: 
sì, nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza
Lo riconosciamo, pieni di vergogna
Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana,
in evidente contrasto con la sua vera natura


    Il Dio in cui noi cristiani crediamo è il Creatore e Padre di tutti gli uomini, a partire dal quale tutte le persone sono tra loro fratelli e sorelle e costituiscono un’unica famiglia
La Croce di Cristo è per noi il segno del Dio che, al posto della violenza, pone il soffrire con l’altro e l’amare con l’altro. Il suo nome è “Dio dell’amore e della pace” (2 Cor 13,11). 
    È compito di tutti coloro che portano una qualche responsabilità per la fede cristiana purificare continuamente la religione dei cristiani a partire dal suo centro interiore, affinché – nonostante la debolezza dell’uomo – sia veramente strumento della pace di Dio nel mondo. 
    [...]
    In conclusione, vorrei assicurarvi che la Chiesa cattolica non desisterà dalla lotta contro la violenza, dal suo impegno per la pace nel mondo
Siamo animati dal comune desiderio di essere “pellegrini della verità, pellegrini della pace”. 
Vi ringrazio».

(Santo Padre Benedetto XVI, Intervento del Santo Padre in occasione della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo "pellegrini della verità, pellegrini della pace"Assisi, Basilica di Santa Maria degli Angeli, Giovedì 27 ottobre 2011)

giovedì 8 dicembre 2011

Maria senza macchia

Fra Ignazio Damini  - francescano
Maria Immacolata - Acquerello
 (anno e collocazione ignote)
[Lieve ritocco al computer]


Preparata dall'Altissimo,
prefigurata dai padri


      "A Dio conveniva una natività di questo genere:
che non nascesse se non dalla Vergineanche alla Vergine si addiceva un parto tale: che non generasse se non Dio
Perciò il Creatore degli uomini, che stava per nascere dall'uomo per diventare uomo, dovette scegliere tra tutte le donne, anzi creare una tale madre, che sapeva convenire a Sé e che gli sarebbe piaciuta.
Volle dunque che fosse una vergine

      Lui immacolato volle nascere dall'Immacolata, perché, avrebbe dovuto lavare le macchie di tutti.
Lui mite ed umile di cuore volle venire da una madre piena di mitezza e di umiltà, perché doveva offrirsi a ognuno modello di tali virtù, utili, anzi necessarie per la salvezza. 

Concesse il dono della maternità alla Vergine, lui che le aveva ispirato il voto della verginità e l'aveva arricchita dei meriti dell'umiltà.
      Altrimenti come avrebbe potuto l'Angelo proclamarla piena di grazia, se avesse avuto qualcosa anche piccola che non fosse dalla grazia?"

(San Bernardo - abate, Dalla «Omelia in lode della Vergine Madre»
[Omelia 2, 1-2. 4, Opera omnia, ed. Cistercensi 4 [1966] 21-23]
Seconda lettura dell'Ufficio delle Letture del Martedì della XX settimana del Tempo Ordinario)

«Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio
in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 
a una vergine,
promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria. 
Entrando da lei, disse:
«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questoL'angelo le disse:
«Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio».

(Vangelo di Luca 1, 27-30)