sabato 12 febbraio 2011

Adozioni gay, no grazie!

    Mi sono imbattuto in questa risposta di Beppe Severgnini riguardante il riconoscimento delle adozioni agli omosessuali e il matrimonio.
Ho pensato di condividerla perché fa piacere, una volta tanto, sentire dire certe cose anche da voci al di fuori degli ambienti ecclesiastici...




Perché dico no alle adozioni gay
di Beppe Severgnini


   «Gentile Severgnini, sono un ascoltatore di Radio Montecarlo. Sono stupito e amareggiato dalla sua contrarietà all'adozione di bambini da parte di uomini e donne gay. Trovo il commento gratuito in un contesto che non lo consentiva. Il suo pensiero limitato, sintetico e chiuso trova appoggio negli integralisti islamici, nei leghisti, nei seguaci della Chiesa. È in buona compagnia, ma non credo ne sia orgoglioso. Mi stupisce ciò che ha detto. Proprio lei, uomo di mondo e di viaggi.»
[ELC] 
(* vedi nota sottostante)

    Perché il contesto non lo consentiva, caro ELC? In quello spazio mattutino (ore 8.30, dal lunedi al venerdì) parliamo di tutto, da tempo. Ho premesso che le coppie dello stesso sesso vanno tutelate e riconosciute dalle legge. Ma che ci posso fare? Non sono favorevole all'adozione e, prima ancora, al matrimonio, che è per definizione l'unione di un uomo e di una donna. Non accetta il mio argomento? Provi a seguirmi. Perché, allora, il matrimonio non può essere fra tre persone? O fra quattro? O fra tre uomini, due donne e un avatar? Se la sua risposta fosse «Eh no, bisogna essere in due!», vuol dire che anche per lei esiste una definizione di matrimonio, basata su una categoria: il numero. Per me ce n'è un'altra: la differenza di sesso. Non lo chiede solo la religione cattolica; lo suggeriscono il buon senso, la storia e la natura (che punta, implacabile, alla procreazione e alla conservazione della specie).
    Aggiungo: l'adozione da parte di coppie omosessuali mi lascia perplesso; molto perplesso quando ha risvolti pubblici e mondani, come nel caso di Elton John. Un bambino ha bisogno di mamma e papà, figure diverse e complementari. Può accadere che debba crescere solo con una o solo con l'altro. Ma svantaggiarlo da subito mi sembra ingiusto. Solo nel caso di adolescenti, la cui l'adozione si rivelasse difficile, sono pronto a rivedere il mio parere.
    Questo fa di me un troglodita politico? Non credo. Forse, in parte, un conservatore. Credo infatti che qualcosa da conservare ci sia, nella tradizione e nella fabbrica sociale degli uomini. Molto altro, invece, si può e si deve cambiare. E in Italia non lo facciamo, porca miseria.

(Beppe Severgnini, Risposta ai messaggi di posta pubblicata su "Sette" (del Corriere della Sera) numero 5 del 3 febbraio 2011 pag. 7 - 
il testo è disponibile anche in Internet all'indirizzo: http://www.corriere.it/italians/11_Febbraio_03/Le-adozioni-degli-omosessuali_... 
Nota: Il grassetto, le sottolineature e i colori del testo sono aggiunte mie)


* Nota
     Quando ho pubblicato per la prima volta questo articolo avevo omesso per brevità alcune  parole della lettera spedita dal lettore. Sono quelle che ora vedete contrassegnate dal colore verde
     Siccome a me interessava la risposta di Beppe Severgnini, avevo accorciato il testo della domanda, secondo questo semplice principio: 
pubblico la minima parte di domanda necessaria per comprendere la risposta di Severgnini, in modo però che non risulti distorto il pensiero originale del lettoreAvevo accuratamente segnalato con i tre puntini ([...]) questa operazione in modo che il lettore fosse cosciente del fatto che avevo omesso una parte di testo.
E' un modo di operare che si usa comunemente anche nelle citazioni che trovate nei giornali e nelle pubblicazioni in ambito accademico-scientifico
Mi sembra di aver agito con assoluta onestà intellettuale e correttezza operativa. 

     Nei giorni scorsi però ho ricevuto delle proteste abbastanza accese che mi accusano di aver "manomesso" e "censurato" il testo originale. Francamente sono stupito di queste accuse.
Ho ripristinato il testo originale proprio perché ognuno possa giudicare da sé e rendersi contoa me sembra che la sostanza del pensiero del lettore fosse sufficientemente espressa ed espressa senza che fosse travisata, ognuno giudichi da sé.
Ripeto che queste accuse mi risultano assolutamente incomprensibili, tanto più che si tratta  di poche parole che non aggiungono granché al senso globale della domanda...
     Tra l'altro, chiunque sfogliando questo blog può verificare che è un accorgimento che uso spesso, persino nel citare il papa e la Sacra Scrittura.

E lo faccio sistematicamente per un preciso intento: sapendo che la gente di oggi ha poco tempo per leggere, mi sforzo di selezionare e pubblicare quel minimo necessario che esprime un'idea chiave, ma lo faccio sempre con l'attenzione che non ne risulti snaturato o travisato il pensiero originale dell'autore.
     Ognuno può valutare da sé. 
     Il Signore vi dia pace!