giovedì 30 dicembre 2010

Impariamo dai bambini...

    In questo tempo di Natale, facciamoci insegnare dai bambini cos'è l'amore... Tanta semplicità, ma anche tanta concretezza...!!!

"Cosa vuol dire amore? "
    Degli psicologi hanno posto a bambini dai 4 agli 8 anni, la domanda: "Cosa vuol dire amore?" Leggete un po' le loro risposte...!!

L'amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria.
Carlo, 5 anni


Quando nonna aveva l'artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l'artrite pure lui. Questo è l'amore.
Rebecca, 8 anni

Quando qualcuno ci ama, il modo che ha di dire il nostro nome è diverso.
Sappiamo che il nostro nome è al sicuro in quella bocca.

Luca 4 anni

L'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi.
Martina 5 anni

L'amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l'altro le dia a te.
Gianluca 6 anni

L'amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere.
Susanna 5 anni.

L'amore è quella cosa che ci fa sorridere anche quando siamo stanchi.
Tommaso 4 anni

L'amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono.
Daniele 7 anni

Se vuoi amare devi cominciare da un amico che detesti.
Michele 6 anni

L'amore è quando una donna vecchia e un uomo vecchio, sono ancora amici anche se si conoscono bene.
Tommaso 6 anni

L'amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo.
Elena 5 anni

L'amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l'ho
lasciato solo tutta la giornata.

Anna Maria 4 anni

Non bisogna mai dire ti amo se non è vero.
Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano.

Jessica 8 anni

(Nota: Purtroppo non conosco la fonte di questo studio, ma in questo caso - forse - non è così importante saperlo: la semplicità dei bambini parla da sé...)


«In verità io vi dico: se non vi convertirete
e non diventerete come i bambini,
non entrerete nel regno dei cieli».
(Matteo 18, 3)


Vi dedico anche un'altra immagine Natalizia del bravissimo Bouguereau:

(William Adolphe Bouguereau
La Vierge à L'Agneau - Olio su tela, 1903)

sabato 25 dicembre 2010

Natale: viene la tua luce!

E' Natale!

    "Viene colui che è presente in ogni luogo
e riempie ogni cosa
.

Viene per compiere in te la salvezza di tutti.
Viene colui il quale non è venuto a chiamare i giusti, 
ma i peccatori a penitenza (cfr. Mt 9,13) 
per richiamarli dalle vie del peccato.

    Non temere dunque.
Vi è un Dio in mezzo a te, non sarai scossa (cfr. Dt 7,21).
Accoglilo con le braccia aperte
 [...]
Gioisci di cuore, figlia di Gerusalemme,
sciogli il tuo canto, muovi il passo alla danza.

«Rivèstiti di luce, rivèstiti di luce»
gridiamo così con Isaia,
«perché viene la tua luce
  la gloria del Signore brilla sopra di te» (Is 60,1)."

(Sant'Andrea di Creta - vescovo, dai «Discorsi», Disc. 9 sulle Palme -
[Patrologia Greca 97, 1002]
Ufficio delle letture del Martedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario)


(Fra Alberto B. 2010)


«Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo».

(Giovanni 1, 9)



vi auguro di cuore un

Buon e Santo Natale!

Il Signore vi dia pace.

domenica 19 dicembre 2010

...In attesa del Natale...

    In attesa del Natale pubblico l'immagine di un pittore che mi piace molto (ha una capacità tecnica veramente impressionante...).
Buona contemplazione!

(William Adolphe Bouguereau
La Vierge aux Anges - olio su tela, 1881)

martedì 7 dicembre 2010

Immacolata

    Nel giorno in cui la Chiesa festeggia Maria Immacolata, pubblico un disegno che ho fatto qualche tempo fa e una piccola preghiera.
Pace a voi!



  «Maria,
  Donna vestita di sole,
  Vergine senza macchia,
  Madre piena d'amore,
  
  alle tue dolci mani ci affidiamo,
  al tuo cuore purissimo ci consacriamo.
  Amen».

martedì 23 novembre 2010

Fateli parlare!



Dopo «Vieni via con me»  del 15 novembre
i disabili gravi e le loro famiglie protestano
e chiedono rispetto, ascolto e visibilità
.
Avvenire ha amplificato la loro voce sollecitando media e istituzioni.

Visitate la pagina: FATELI PARLARE su Avvenire.it


(Nota: «Vieni via con me» è una trasmissione condotta da Fabio Fazio e Roberto Saviano, andata in onda su Rai 3)

venerdì 19 novembre 2010

Dieci comandamenti: sì grazie!

Ecco alcune interessanti riflessioni di Don Fabio Rosini sui Dieci comandamenti e sulla loro attualità oggi!


I Dieci comandamenti:
perché annunciare la legge del Sinai oggi?

«[...]
Io, giovane di oggi, so molte cose, assai contraddittorie e ricevute da molte fonti contrapposte. Sociologicamente non accetto le autorità, non credo nei padri, di qualsiasi genere. A livello culturale professo un relativismo evanescente, una visione del mondo a livello gassoso, tutto è vero e tutto è falso, niente è certo. È chiaro che questa è un’analisi tagliata con l’accetta, in poche righe, una generalizzazione che richiederebbe mille distinguo. Ma cerchiamo di arrivare da qualche parte e non cadiamo nei tombini degli approfondimenti sterili.

Quale è il risultato del quadretto appena disegnato? Una disperata mancanza di certezze. Questa mancanza non è quasi mai consapevole, è uno spiffero di angoscia nel fondo del cuore delle persone di oggi. [...]
Così se le mie basi esistenziali, le cose certe, necessarie per assestare in una qualche maniera il mio io, sono per definizione dubitabili, relative, inaffidabili, come sto io?

E i Dieci Comandamenti? 
Dopo 200 anni di devastazioni abbiamo un uomo che per saper tanto, non sa proprio niente. Abbiamo un analfabetismo esistenziale, ogni scelta è incerta, e si vive a casaccio. Abbiamo perso le istruzioni per l’uso. Adoperiamo la vita, il corpo, l’affettività, l’amicizia, il tempo, come un elettrodomestico sconosciuto, spingiamo i bottoni a caso. La felicità sembra un incidente fortuito, e l’alchimia della vita pare ineffabile. Pecore senza pastore, che hanno rifiutato il pastore culturalmente, esistenzialmente, scientificamente.

In quel tempo non c’era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio” (Gdc 21,25)[...]

La vita ha le sue istruzioni per l’uso, ha la sua filigrana di autenticità. Noi, annunciatori, sappiamo (se lo sappiamo) che nella santa volontà del Padre c’è la nostra pace, la nostra certezza, e che esiste un uso buono delle cose
Proprio questo sono i 10 comandamenti: la via della pace, la via della sapienza. 
Se è vero che bisogna passare dalla Legge alla Grazia, è pur vero che l’uomo che non conosce neanche la Legge è un cieco senza punti di riferimento.
[...]»

(Don Fabio Rosini, Estratto da un articolo pubblicato sulla rivista "Note di pastorale giovanile" con il titolo: “Perché annunciare la legge del Sinai oggi?”, numero di gennaio 2004)

Il centro culturale "Gli scritti" ha messo a disposizione il testo integrale dell'articolo su Internet all'indirizzo:
http://www.gliscritti.it/approf/2007/papers/rosini251107.htm


*  *   *

Formula catechistica dei 
Dieci Comandamenti



Io sono il Signore Dio tuo:
1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste.
4. Onora tuo padre e tua madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d'altri.
10. Non desiderare la roba d'altri.


(Vedi più in dettaglio: I Dieci comandamenti - Catec. della Chiesa Catt.
Confronta: Esodo 20,2-17; Deuteronomio 5,6-21)

giovedì 11 novembre 2010

Gesù aveva fratelli?

    La lingua aramaica non aveva vocaboli distinti per i singoli gradi di parentela: fratelli potevano essere i parenti in genere e, in particolare, i cugini (in Gen 13, 8 si intendono i nipoti, in 1Cron 23, 22 i cugini). La versione greca dell’Antico Testamento dei “Settanta” traduce adelphòs, fratello, anche quando si tratta di cugini. Non fa meraviglia che il greco dei Vangeli abbia conservato spesso il timbro della primitiva catechesi aramaica. I fratelli del Signore diventò un titolo quasi stereotipato per il gruppo dei parenti di Gesù (Atti 1, 14; Gal 1, 19; 1Cor 9, 5). Il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 500 afferma: «La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù” (Mt 13,55), sono i figli di una Maria discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come “l’altra Maria” (Mt 28,1)».

    Da nessun testo evangelico è possibile dedurre che Maria, madre di Gesù, abbia avuto altri figli né che i fratelli possano essere figli di Giuseppe in un eventuale precedente matrimonio.
Una conferma indiretta, ma credo sostanziale, possiamo ricavarla dalla risposta che Gesù dà a chi lo informa della presenza di sua madre e dei suoi fratelli (Mt 12, 46-50): «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli… Chiunque fa la volontà del Padre mio… è mio fratello e sorella e madre». Gesù propone una fraternità universale, basata sull’essere figli del Padre, a somiglianza sua, che non cancella la fraternità di sangue, ma la supera e integra in un legame radicale, fonte della stessa parentela carnale.

(Don Tonino Gandolfo, Rivista "Città Nuova", 10 ottobre 2010, Riquadro a pag. 25)

lunedì 8 novembre 2010

Chierichetto ...poetico

   Pubblico la foto di un quadro di un artista che mi piace moltissimo.
Si tratta di un frate francescano (fra Ignazio Damini) che ha fatto molte opere, soprattutto dipinti ad olio e acquerelli.


Secondo me questo dipinto è pieno di semplicità e di poesia.



(Fra Ignazio Damini '99)

Anche l'arte e la bellezza aiutano ad elevare l'anima a Dio...!

martedì 26 ottobre 2010

Senza rimorsi: amore, sesso, castità


     Vi propongo questo video di due fidanzati americani (ora sposati) che parlano ad altri giovani di amore, sesso e castità con uno stile semplice e divertente, ma allo stesso tempo offrono molti spunti per riflettere...
Dedicato in particolare ai giovani. Buona visione!



(Jason & Crystalina Evert, Romance without regret,

video disponibile su "Sessualità e adolescenti: sguardi contro corrente":
http://www.gliscritti.it/approf/2010/web/sadol220510.htm
oppure su:
su quest'ultimo indirizzo è possibile anche scaricare l'intero DVD del video)


Se siete interessati ad altro materiale di questi due giovani (però in inglese) potete visitare: http://www.chastity.com/ .



«Non sapete che il vostro corpo
è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? [...]
Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!»
(1 Corinzi 6, 19.20)

sabato 9 ottobre 2010

Cos'è il perdono

Condivido con voi questa riflessione sul perdono.
E' forse la più bella e precisa descrizione del perdono che io abbia mai incontrato.



    Il perdono non è dimenticanza che spesso significa non voler guardare in faccia la realtà. 

    Il perdono non è debolezza, e cioè non tener conto di un torto per paura del più forte che l'ha commesso.    
     Il perdono non consiste nell'affermare senza importanza ciò che è grave, o bene ciò che è male.
     Il perdono non è indifferenza

    Il perdono è un atto di volontà e di lucidità, quindi di libertà, che consiste nell'accogliere il fratello e la sorella così com'è, nonostante il male che ci ha fatto, come Dio accoglie noi peccatori, nonostante i nostri difetti.
     Il perdono consiste nel non rispondere all'offesa con l'offesa, ma nel fare quanto Paolo dice: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male" (Rm 12, 21) .
     Il perdono consiste nell'aprire a chi ti fa del torto la possibilità d'un nuovo rapporto con te, la possibilità quindi per lui e per te di ricominciare la vita, d'aver un avvenire in cui il male non abbia l'ultima parola.
    [...]
    Solo un atteggiamento di perdono, sempre rinnovato, può mantenere la pace e l'unità tra fratelli. [...]
Occorre far l'abitudine a vederli con occhio nuovo e nuovi loro stessi, accettandoli sempre, subito e fino in fondo, anche se non si pentono.
Si dirà: "Ma ciò è difficile". Si capisce. Ma qui è il bello del cristianesimo. Non per nulla siamo alla sequela di Cristo che, sulla croce, ha chiesto perdono al Padre per coloro che gli avevano dato la morte, ed è risorto.
Coraggio. Iniziamo una vita così, che ci assicura una pace mai provata e tanta gioia sconosciuta.


(Chiara Lubich, Parola di vita - settembre 1999 
pubblicato per intero su Città Nuova 1999/15-16, p.41)

"Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette"
(Matteo 18, 22)

mercoledì 15 settembre 2010

Mar Morto: chi non si dona si spegne

«Date e vi sarà dato [...]
perché con la misura con la quale misurate,
sarà misurato a voi in cambio
»

(Luca 6, 38)


Mar Morto

Conosco una coppia di giovani cristiani, che si sono sposati con il desiderio di formare una famiglia rallegrata da tanti bimbi, ma più ancora di vivere la loro fede in maniera gioiosa e generosa.

Da anni ormai hanno detto il "si" che ha consacrato il loro amore reciproco e, con comprensibile fatica, stanno vivendo anche il "si" all'impossibilità di aver figli.
Delusi nella loro più cara speranza, amareggiati, sentivano che il loro slancio cristiano diminuiva e si affievoliva la loro generosità.

Li ho incontrati ultimamente dopo il loro "secondo viaggio di nozze"- come lo hanno definito: un pellegrinaggio in Terra Santa con altre coppie di sposi. Passando tra le tante meraviglie geografiche, morfologiche e storiche della Palestina, li aveva colpiti in modo particolare la visita al Mar Morto e al lago di Tiberiade.

Tanto pieno di vita questo, altrettanto morto l'altro. La guida spiegava loro che il Mare Morto, in sostanza uno stagno salato, è senza vita; pur ricevendo acqua da immissari, per lo più temporanei, non può essere vivo, né vitale perché non ha emissari: non dona se stesso a nessunoIl lago di Tiberiade invece è vivo, è pieno di pesci e offre ricca pescagione perché non solo ha immissari, ma soprattutto perché ha un emissario: è il fiume Giordano a cui si dona generosamente.

Forti di questo insegnamento, tornati a casa, si sono consigliati con un amico. Hanno accettato con entusiasmo giovanile di adottare un bambino. Ne sta scaturendo un'esperienza esaltante non solo e non tanto per il piccolo adottato che ha trovato famiglia e calore vitale, ma anche, e direi soprattutto, per i due sposi che si sentono gratificati nella loro vita, ravvivati e rinnovati sempre più ogni giorno nel loro slancio di donazione.

Hanno capito che il mare dell'amore ha bisogno di emissari e donando vita trova la vita.

(Andrea Panont (OCD), Le luci del cuore, p. 64-65, ed. Mimep-Docete)



­­«Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà;
ma chi la perderà, la manterrà viva
»
.
(Luca 17, 33)

giovedì 29 luglio 2010

Illumina le tenebre de lo core mio

    Agli inizi della sua conversione, c'è stato un momento in cui San Francesco si trovava molto combattuto interiormente, non sapeva cosa fare e dove andare. In quel periodo Francesco compose una preghiera,
è la sua preghiera per chiedere luce quando si trovava nelle tenebre.
Ciascuno di noi  prima o poi attraversa dei momenti di difficioltà e di buio; in quei momenti questa preghiera potrebbe essere d'aiuto (io stesso ho fatto mie queste parole tante volte, specialmente quando cercavo di comprendere la mia chiamata).


   "Altissimo glorioso Dio,
   illumina le tenebre de lo core mio.
   Et dame fede dricta,
   speranza certa e carità perfecta,
   senno e cognoscemento, Signore,
   che io faccia lo tuo santo
       e verace comandamento
.
   Amen."

   (San Francesco d'Assisi, Preghiera Davanti al Crocifisso, Fonti Francescane n. 276)   

sabato 10 luglio 2010

Nuovi orizzonti!!

Vi segnalo il video che racconta la storia di una bellissima realtà che ho conosciuto: la comunità "Nuovi Orizzonti".
E' veramente una bella storia e una bella realtà.
(Curiosità: nel video c'è anche il cantante Nek che racconta il suo incontro con questa comunità...!)


Presentazione Nuovi Orizzonti (http://www.nuoviorizzonti.org)

domenica 13 giugno 2010

Bocelli: ringrazio mia madre che non volle abortire

"Un teatro, un uomo al pianoforte. È Andrea Bocelli.  [...]    «Allora — dice —, per questa occasione ho pensato di raccontarvi una piccola storia ». E parla di una giovane donna che arriva in ospedale con dolori che fanno pensare a un problema di appendicite. Lei non sa di essere incinta. «I dottori le misero del ghiaccio sulla pancia—racconta Bocelli — e poi, quando il trattamento era finito, le dissero che avrebbe fatto meglio ad abortire. Che era la soluzione migliore, perché il bambino sarebbe venuto al mondo con qualche forma di disabilità. Ma la giovane e coraggiosa sposa decise di non interrompere la gravidanza e il bambino nacque». E poi: «Quella signora era mia madre, e il bambino ero io». Quindi aggiunge: «Sarò di parte, ma posso dirvi che è stata la scelta giusta e spero che questo possa incoraggiare altre madri che magari si trovano in momenti di vita complicati ma vogliono salvare la vita dei loro bambini». Alla fine accenna un canto: «Voglio vivere così... col sole in fronte...». Bocelli è nato con una forma di glaucoma congenito che lo ha reso quasi cieco. [...]"

(
Mario Porqueddu, articolo pubblicato sul Corriere della Sera di MERCOLEDI' 09 GIUGNO 2010)

giovedì 10 giugno 2010

Etica in politica

Meravigliosa riflessione sull'etica in politica...

    “C’è chi pensa che la politica sia un’arte che si apprende senza preparazione, si esercita senza competenza, si attua con furberia.
    
È anche opinione diffusa che alla politica non si applichi la morale comune, e si parla spesso di due morali, quella dei rapporti privati, e l’altra (che non sarebbe morale nè moralizzabile) della vita pubblica. 

    La mia esperienza lunga e penosa mi fa invece concepire la politica come saturata di eticità, ispirata all’amore per il prossimo, resa nobile dalla finalità del bene comune”.

(Don Luigi Sturzo, 
Brano tratto dal Messaggio al Circolo di Cultura ‘Luigi Sturzo’ di Napoli pubblicato il 16 dicembre 1956 dal quotidiano “Il Popolo” - 
Per altre informazioni su Don Luigi sturzo, visitare: http://www.centrosturzo.org

C'è proprio bisogno di persone che si impegnino con onestà e generosità...
cristiani, fatevi avanti!

Il femminismo non ha liberato le donne / 2

    Ecco qua il secondo e ultimo estratto che pubblico dall'articolo di Susanna Tamaro.
Direi che contiene parecchie provocazioni su cui riflettere...



    "[...] Sono più felici, mi chiedo, sono più libere le ragazze di adesso rispetto a quarant’anni fa?
Non mi pare.
    Le grandi battaglie per la liberazione femminile sembrano purtroppo aver portato le donne ad essere soltanto oggetti in modo diverso. Non occorre essere sociologi né fini pensatori per accorgersi che ai giorni nostri tutti i messaggi rivolti alle bambine si concentrano esclusivamente sul loro corpo, sul modo di offrirsi agli altri. Si vedono bambine di cinque anni vestite come cocotte e già a otto anni le ragazzine vivono in uno stato di semi anoressia, terrorizzate di mangiare qualsiasi cosa in grado di attentare alla loro linea. Bisogna essere magre, coscienti che la cosa che abbiamo da offrire, quella che ci renderà felici o infelici, è solo il nostro corpo

Il fiorire della chirurgia plastica non è che una tristissima conferma di questa realtà. Pare che molte ragazze, per i loro diciotto anni, chiedano dei ritocchi estetici in regalo. Un seno un po’ più voluminoso, un naso meno prominente, labbra più sensuali, orecchie meno a vela.
Il risultato di questa chirurgia di massa è già sotto ai nostri occhi: siamo circondate da Barbie perfette, tutte uguali, tutte felicemente soddisfatte di questa uguaglianza, tutte apparentemente disponibili ai desideri maschili.
    Sembra che nessuno abbia mai detto a queste adolescenti che la cosa più importante non è visibile agli occhi e che l’amore non nasce dalle misure del corpo ma da qualcosa di inesprimibile che appartiene soprattutto allo sguardo.
    Siamo passati così dalla falsa immagine della donna come angelo del focolare, che si realizza soltanto nella maternità, alla mistica della promiscuità, che spinge le ragazze a credere che la seduzione e l’offerta del proprio corpo siano l’unica via per la realizzazione. Più fai sesso, più sei in gamba, più sei ammirata dal gruppo. Nella latitanza della famiglia, della chiesa, della scuola, la realtà educativa è dominata dai media e i media hanno una sola legge. Omologare. [...]"

(Susanna Tamaro, articolo pubblicato sul Corriere della Sera di SABATO 17 APRILE 2010 -
Il grassetto e le sottolineature sono aggiunte mie)


martedì 8 giugno 2010

La povertà più profonda è l'incapacità di gioia

«La povertà più profonda è l'incapacità di gioia, il tedio della vita considerata assurda e contraddittoria. Questa povertà è oggi molto diffusa, in forme ben diverse sia nelle società materialmente ricche sia anche nei paesi poveri.
L'incapacità di gioia suppone e produce l'incapacità di amare, produce l'invidia, l'avarizia - tutti i vizi che devastano la vita dei singoli e il mondo. Perciò abbiamo bisogno di una nuova evangelizzazione - se l'arte di vivere rimane sconosciuta, tutto il resto non funziona più. Ma questa arte non è oggetto della scienza - questa arte la può comunicare solo chi ha la vita - Colui che è il Vangelo in persona».

(Joseph Ratzinger, Intervento durante il convegno dei catechisti e dei docenti di religione, 10 Dicembre 2000)

«Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita
(Gv 14, 6a)

«Vi ho detto queste cose
perché la mia gioia sia in voi e
la vostra gioia sia piena

(Gv 15, 11)

sabato 15 maggio 2010

Il femminismo non ha liberato le donne / 1


    Pubblico alcuni pensieri tratti da un articolo scritto da Susanna Tamaro sul corriere della sera qualche tempo fa, forse non si può condividere tutto al 100%, ma mi sembra che contengano parecchi spunti su cui riflettere...


    "Appartengo alla generazione che ha combattuto, negli anni della prima giovinezza, la battaglia per la libertà sessuale e per la legalizzazione dell’aborto. [...]
Alle spalle avevamo l’oscurità, i tempi bui della repressione, della donna oggetto manipolata dai maschi e dai loro desideri, oppressa dal potere della Chiesa che, secondo gli slogan dell’epoca, vedeva in lei soltanto un docile strumento di riproduzione. Erano gli anni Settanta. [...] Personalmente, non sono mai stata un’attivista, ma lo erano le mie amiche più care. [...]
    Come sono cambiate le cose in questi quarant’anni? [...] La difesa della vita sembra essere appannaggio, oggi come allora, solo della Chiesa, dei vescovi, di quella parte considerata più reazionaria e retriva della società, che continua a pretendere di influenzare la libera scelta dei cittadini. Chi è per il progresso, invece, pur riconoscendo la drammaticità dell’evento, non può che agire in contrapposizione a queste continue ingerenze oscurantiste. [...]
    I dati sull’interruzione volontaria di gravidanza ci dicono che le principali categorie che si rivolgono agli ospedali sono le donne straniere, le adolescenti e le giovani. Le ragioni delle donne straniere sono purtroppo semplici da capire, [...] Ma le ragazze italiane? Queste figlie, e anche nipoti delle femministe, come mai si trovano in queste condizioni? Sono ragazze nate negli anni 90, ragazze cresciute in un mondo permissivo, a cui certo non sono mancate le possibilità di informarsi. Possibile che non sappiano come nascono i bambini? Possibile che non si siano accorte che i profilattici sono in vendita ovunque, perfino nei distributori automatici notturni? Per quale ragione accettano rapporti non protetti? Si rendono conto della straordinaria ferita cui vanno incontro o forse pensano che, in fondo, l’aborto non sia che un mezzo anticoncezionale come un altro? Se hai fortuna, ti va tutto bene, se hai sfortuna, te ne sbarazzi, pazienza. Non sarà che una seccatura in più.
Qualcuno ha spiegato loro che cos’è la vita, il rispetto per il loro corpo?
Qualcuno ha mai detto loro che si può anche dire di no, che la felicità non passa necessariamente attraverso tutti i rapporti sessuali possibili? [continua...]"

(Susanna Tamaro, articolo pubblicato sul Corriere della Sera di SABATO 17 APRILE 2010 -
Il grassetto e le sottolineature sono aggiunte mie)

giovedì 22 aprile 2010

Ama la verità

«la verità vi farà liberi»
(Giovanni 8, 32)

Pubblico un pensiero che mi piace particolarmente appartenente a S. Giuseppe Moscati (e vi consiglio di andare a leggere qualche notizia sulla vita di questa bellissima figura...).

"Ama la verità,
mostrati così come sei, senza fingere,
     e senza paure e senza riguardi.
E se la verità ti costa la persecuzione, tu accettala;
     e se il tormento, tu sopportalo.
E se per la verità
     dovessi sacrificare te stesso e la tua vita,
     tu sii forte nel sacrificio
."


(S. Giuseppe Moscati, Scritti -
Il testo riportato è stato lievemente adattato per renderlo più facilmente comprensibile -
citazione riportata a pag. 72 in: Alfredo Marranzini, Giuseppe Moscati, Modello del laico cristiano di oggi, Ed. Apostolato della Preghiera, Roma 2003
)


«Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?".
Rispose Gesù: "Tu lo dici: io sono re.
Per questo io sono nato
e per questo sono venuto nel mondo:
per dare testimonianza alla verità
.
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce

(Giovanni 18, 37)

«...Io sono la via, la verità e la vita...»
(Giovanni 14,6)

domenica 11 aprile 2010

Gesù confido in te!

Oggi la Chiesa celebra la festa della Divina Misericordia!
E' una festa a cui sono particolarmente affezionato.
Perché la Misericordia di Dio è veramente meravigliosa... è un oceano di dolcezza e di estasi.
E' la sorgente della nostra speranza. Senza di essa chi potrebbe vivere?
Questa giorno mi è caro anche perché mi piace molto la figura di S. Faustina Kowalska, a cui si deve l'istituzione di questa festa.


"Gesù mi disse: «Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto:
Gesù confido in Te!
Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. [...]
Io desidero che vi sia una festa della Misericordia.
Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia.
Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori.
Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me».
«Le fiamme della Misericordia Mi divorano;
voglio riversarle sulle anime degli uomini
»
."

(S. Faustina Kowalska,
dal diario: «La Misericordia Divina nella mia anima»,
Quaderno I - 22 FEBBRAIO 1931)



"E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso»".
(Luca 23, 42-43)

"Va' nella tua casa, dai tuoi,
annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto
e la misericordia che ha avuto per te".
(Marco 5, 19b)

sabato 10 aprile 2010

Cristo è risorto, ALLELUIA!

Visto che finora non avevo ancora pubblicato niente sulla resurrezione, ne approfitto per farlo ora. In fondo siamo ancora nell'ottava di Pasqua...!
Vi propongo un brano di un'omelia molto antica, presa dagli scritti in greco dei Padri della Chiesa .


"Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita;
chi crede in me, anche se muore, vivrà"

(Giovanni 11,25)

"Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe
e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete"

(Ezechiele 37, 13-14a)


«Svegliati, tu che dormi,
e risorgi dai morti,
e Cristo ti illuminerà
.

Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; [...]
ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite!
A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati!
A coloro che erano morti: Risorgete!
A te comando: Svegliati, tu che dormi!

Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell'inferno.
Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti.
Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura.
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra»

(Da un'antica «Omelia sul Sabato santo». -
[Patrologia Greca 43, 439. 451. 462-463] -
Ufficio delle letture del Sabato Santo
)

"Questa infatti è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno"

(Giovanni 6, 40)

lunedì 29 marzo 2010

Affare fatto

Ecco una storiella interessante che mi è arrivata via mail qualche tempo fa... Può essere uno spunto per riflettere all'inizio di questa settimana santa.

    C'era una volta un uomo di nome George Thomas, era pastore protestante e viveva in un piccolo paese.
Una mattina della Domenica di Pasqua stava recandosi in Chiesa, portando con se una gabbia arrugginita. La sistemò vicino al pulpito. La gente era alquanto scioccata. Come risposta allo stupore, il pastore cominciò a parlare.....
    «Ieri stavo passeggiando,quando vidi un ragazzo con questa gabbia. Nella gabbia c'erano tre uccellini, tremavano dal freddo e per lo spavento. Fermai il ragazzo e gli chiesi:
'Cos'hai lì, figliolo?'. 'Tre vecchi uccelli' fu la risposta.
'Cosa farai di loro?' chiese
'Li porterò a casa e mi divertirò con loro', rispose il ragazzo.
'Li stuzzicherò e strapperò le piume cosi litigheranno. Mi divertirò tantissimo'.
'Ma presto o tardi ti stancherai di loro. Allora cosa farai?'.
'Oh, ho dei gatti,' disse il ragazzo. 'A loro piacciono gli uccelli, li darò a loro'.
Il pastore rimase in silenzio per un momento.
'Quanto vuoi per questi uccelli, figliolo?'.
'Cosa??!!! Perché, mica li vuoi, Signore, sono uccelli di campo, niente di speciale. Non cantano. Non sono nemmeno belli!'
'Quanto?' chiese di nuovo il pastore.
Pensando fosse pazzo il ragazzo disse: '500€'.
Il pastore prese €500 dalla sua tasca e li mise in mano al ragazzo.
Come un fulmine il ragazzo sparì.
Il pastore prese la gabbia e con delicatezza andò in un campo dove c'erano alberi e erba.
Aprì la gabbia e con gentilezza lasciò liberi gli uccellini
».


Cosi si spiega il motivo per la gabbia vuota accanto al pulpito.
Poi iniziò a raccontare questa storia:
    «Un giorno Satana e Gesù stavano conversando. Satana era appena ritornato dal Giardino di Eden, era borioso e si gonfiava di superbia.
'Si, Signore, ho appena catturato l'intera umanità. Ho usato una trappola che sapevo non avrebbe trovato resistenza, ho usato un'esca che è ottima. Li ho presi tutti!'

'Cosa farai con loro?' chiese Gesù
Satana rispose: 'Oh, mi divertirò con loro! Gli insegnerò come odiare e farsi male a vicenda, come bere e fumare e bestemmiare.
Gli insegnerò a fabbricare armi da guerra, fucili e bombe e ammazzarsi fra di loro. Mi divertirò un mondo!'
'E poi, quanto hai finito di giocare con loro, cosa ne farai?', chiese Gesù.
'Oh, li ucciderò!' esclamò Satana con superbia.
'Quanto vuoi per loro?' chiese Gesù.
'Ma va, non la vuoi questa gente. Non sono per niente buoni, sono cattivi.
Li prenderai e ti odieranno. Ti sputeranno addosso, ti bestemmieranno e ti uccideranno. No, non puoi volerli!!'


'Quanto?' chiese di nuovo Gesù.
Satana guardò Gesù e sogghignando disse: 'Tutto il tuo sangue, tutte le tue lacrime e la tua vita.'
Gesù disse: 'AFFARE FATTO!'
E poi pagò il prezzo
»
.

(Fonte sconosciuta -
purtroppo, pur avendo fatto ricerche, non sono riuscito a trovare la fonte di questo racconto. Se qualcuno la conoscesse, sarei grato se me la indicasse, scrivendola in un commmento o inviandomi un messaggio)


[AGGIORNAMENTO: Mi è stato segnalato che questa storia è pubblicata nel libro:
 
"365 PICCOLE STORIE PER L'ANIMA" di BRUNO FERRERO - ELLEDICI]



domenica 21 marzo 2010

Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia

«Cercare riconciliazione e pace implica una lotta all'interno di sé. 
Non è un cammino facile. 
Nulla di duraturo si costruisce facilmente.
Lo spirito di comunione non è qualcosa d'ingenuo, 

è allargare il proprio cuore
è profonda benevolenza, esso non ascolta i sospetti».

(Frére Roger, Lettera incompiuta - fonte: http://www.taize.fr/it_article2966.html)


    "Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
   Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni".
(Salmo 126, 5-6)

domenica 14 marzo 2010

Il sentimento non è la totalità dell'amore

«l'amore non è soltanto un sentimento.
I sentimenti vanno e vengono.

Il sentimento può essere una meravigliosa scintilla iniziale,
ma non è la totalità dell'amore
(Benedetto XVI - Deus Caritas Est, n.17)

Queste parole di Benedetto XVI sembrano semplici, quasi ovvie... eppure quanto sono piene di luce, e quanto diversamente pensano molte persone che vediamo attorno a noi...!!

giovedì 11 marzo 2010

L'amore è il principio fondamentale

     "La carità è l'unico criterio secondo cui tutto
deve essere fatto o non fatto
, cambiato o non cambiato.
E' il principio che deve dirigere ogni azione
e il fine a cui deve tendere.
Agendo con riguardo ad essa o ispirati da essa,
nulla è disdicevole e tutto è buono.

          Si degni di concedercela, questa carità,
          Colui al quale senza di essa non possiamo piacere,
          Colui senza del quale non possiamo fare assolutamente nulla,
          che vive e regna, Dio per i secoli senza fine.
          Amen."

(Beato Isacco, abate del monastero della Stella, Dai «Discorsi»,
[Disc. 31; Patrologia Latina 194, 1292-1293]
Seconda lettura dell'Ufficio delle letture del Sabato della V settimane del Tempo Ordinario)



Il cieco non dica che il sole non brilla

     "Dio, infatti, viene visto da coloro che lo possono vedere,
cioè da quelli che hanno gli occhi.
Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole.
Tuttavia per il fatto che i ciechi non vedono, non si può
concludere che la luce del sole non brilla.
[...]
Quando il peccato ha preso possesso dell'uomo,
egli non può più vedere Dio
."

(san Teofilo di Antiochia, Dal «Libro ad Autolico» -
[Lib. I, 2. 7; Patrologia Greca 6, 1026-1027. 1035]
Ufficio delle letture del Mercoledì della III settimana di Quaresima
)


"Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio."

(Matteo 5,8)