martedì 23 dicembre 2014

Solo in Gesù Cristo Maria acquista senso

   Una breve riflessione del beato Paolo VI, che spiega com'è possibile per un cristiano intendere il ruolo di Maria in modo autentico ed equilibrato.


      «Non potremo comprendere la Madre senza il Figlio
    Isolando queste due realtà storiche e spirituali non v’è modo di dare un significato della vita della Madonna.
    Ogni elemento della vita della Madonna conduce e si appoggia a Cristo
Tolto Cristo nulla resta
    E ciò non è una diminuzione, ma un titolo di gloria per la Madre».

(Scritto del 1930 di mons. G.B. Montini [futuro Paolo VI] all'epoca in cui era assistente della FUCI, citato in: "Montini e l’Immacolata. «È la festa della bellezza»"Avvenire, 6 dicembre 2014, p.3, disponibile in internet all'indirizzo: http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/montini-e-immacolata.aspx)

lunedì 8 dicembre 2014

Consacrazione a Maria: cos'è? Perché?

   Ecco una interessante riflessione che ho trovato sul significato della consacrazione a Maria e sul legame che essa ha con il  il Battesimo.


Maria Immacolata
fra Alberto B., matite a pastello su carta, 2008


    «Oggi io nuovamente domando a tutti la consacrazione al mio Cuore Immacolato.  […]

    Perché vi domando la consacrazione?
Quando una cosa viene consacrata, essa è sottratta ad ogni altro uso per essere adibita solo a uso sacro. Così è di un oggetto, quando è destinato al culto divino. Ma può esserlo anche di una persona, quando essa viene chiamata da Dio a rendergli un culto perfetto. Comprendete perciò come il vero atto della vostra consacrazione sia quello del Battesimo
    Con questo sacramento, istituito da Gesù, vi viene comunicata la Grazia, che vi inserisce in un ordine di vita superiore al vostro, cioè nell’ordine soprannaturale. Partecipate così alla natura divina, entrate in una comunione d’amore con Dio e le vostre azioni hanno perciò un nuovo valore che supera quello della vostra natura, perché hanno un vero valore divino.
Dopo il Battesimo siete ormai destinati alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità e consacrati a vivere nell’amore del Padre, nella imitazione del Figlio e nella piena comunione con lo Spirito Santo. 

    Il fatto che caratterizza l’atto della consacrazione è la sua totalità:
quando venite consacrati, ormai lo siete tutti e per sempre.
Quando vi domando la consacrazione al mio Cuore Immacolato è per farvi comprendere che dovete affidarvi a me completamente, in maniera totale e perenne, perché io possa disporre di voi secondo il Volere di Dio.  […]

    E’ per sottolineare questo importante aspetto di completa e duratura appartenenza a me, vostra Mamma Celeste, che Io domando la consacrazione al mio Cuore Immacolato[…]

    Il Verbo del Padre, per amore, mi si è completamente affidato.  
Dopo il mio “sì”, è disceso nel mio seno verginale. 
Mi si è affidato nella sua divinità[…] Mi si è affidato nella sua umanità, in maniera così profonda, come ogni figlio si affida alla mamma da cui tutto si attende: sangue, carne, respiro, cibo e amore per crescere ogni giorno nel suo seno e poi –dopo la nascita- ogni anno sempre accanto alla madre. Per questo come sono Madre dell’Incarnazione, sono anche Madre della Redenzione, che qui ha già il suo mirabile inizio. […]

Figli cari, imitate Gesù in questo suo completo affidamento alla Mamma Celeste».

(Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna, Movimento Sacerdotale Mariano, 1986, p.482-486 - giorno 25 marzo 1984, Festa dell’Annunciazione di Maria SS.)

sabato 21 giugno 2014

Il Papa ai mafiosi

Le parole forti del Papa, rivolte ai mafiosi..!




    "Prima di tutto noi siamo un popolo che adora Dio.
Noi adoriamo Dio che è amore, 

che in Gesù Cristo ha dato se stesso per noi
si è offerto sulla croce per espiare i nostri peccati e per la potenza di questo amore è risorto dalla morte e vive nella sua Chiesa.
Noi non abbiamo altro Dio all’infuori di questo! 

[...] 

    Quando non si adora Dio, il Signore,
si diventa adoratori del male,
come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza.
[...]
    La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune.
Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. [...]

    Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, 
come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: 
sono scomunicati! 

    Oggi lo confessiamo con lo sguardo rivolto al Corpus Domini, al Sacramento dell’altare.
E per questa fede, noi rinunciamo a satana e a tutte le sue seduzioni;  
rinunciamo agli idoli del denaro, della vanità, dell’orgoglio, 
del potere, della violenza.
    Noi cristiani non vogliamo adorare niente e nessuno in questo mondo se non Gesù Cristo, che è presente nella santa Eucaristia".

(Papa Francesco, OMELIA della S.Messa durante la Visita Pastorale a Cassano all'Jonio, 21 giugno 2014 -
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2014/documents/papa-francesco_20140621_cassano-omelia.html)



giovedì 20 febbraio 2014

Senza lo Spirito Santo...


Senza lo Spirito Santo
    Dio è lontano,
    il Cristo resta nel passato,
    il Vangelo è lettera morta,
    la Chiesa una semplice organizzazione,
    l'autorità una dominazione,
    la missione una propaganda,
    il culto un'evocazione
    e l'agire cristiano una morale da schiavi.

Ma nello Spirito Santo
    il cosmo è risuscitato
            e cresce nelle doglie del parto del Regno,
    il Cristo Risorto è presente,
    il Vangelo è Potenza di vita,
    la Chiesa diventa Comunione Trinitaria,
    l'autorità è servizio liberatore,
    la missione è Pentecoste,
    la liturgia è memoriale e anticipazione,
    l'agire umano è deificato."

(Metropolita Ignazio di Latakia  [poi primate della Chiesa di Antiochia, con il nome di Ignazio IV]
Riflessione proposta
nel 1968 a Upsala, ma [erroneamente?] attribuita ad Atenagora I, Patriarca di Costantinopoli,
- citata in 
Dizionario di Mistica, a cura di L. Borriello - E. Caruana - M.R. Del Genio - N. Suffi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1998, p. 353
(testo lievemente riadattato)
brano a sua volta Citato da A. Comastri, in R.Cantalamessa,
Il Soffio dello Spirito, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 1997, p. 165 s -
citato in traduzione leggermente diversa anche su PATH)